G L I

S C H I A C C I A T O R I

D I   V E L A S C O


Assumersi la responsabilità, per il proprio ruolo e le proprie 

capacità, dei risultati dell’azienda.

di Canzio Panzavolta

In Youtube si trova un video in cui Velasco, allenatore di pallavolo con un curriculum pieno di vittorie, parla del suo lavoro in modo molto divertente.

Il grande allenatore racconta le sue esperienze e, in particolare, si sofferma sul fatto che molto spesso gli schiacciatori, dopo un’azione, indugiano a commentare l’alzata (corta, lunga, alta, di misura, eccetera). Infatti il loro alibi, a non aver schiacciato bene, è di aver avuto una palla alzata male.

Mi piace il commento del coach: “io voglio schiacciatori che schiaccino bene palle alzate male”. Del resto credo sia evidente, fuori dalla concitazione dell’azione, che schiacciare bene palle alzate bene non sia un atto da fuoriclasse; la differenza sta proprio nel fare al meglio la propria parte in qualsiasi caso e in qualsiasi condizione.

Gli schiacciatori parlano sempre dell’alzata, “sanno tutto dell’alzata”, li ritrovi nei bar, davanti a un caffè o a una birra, a dissertare dell’alzata. In questo modo diventano dei grandissimi esperti dell’alzata, e invece... il loro compito è la schiacciata (!).

Non posso fare a meno di vedere un parallelo con quanto succede in azienda (in effetti Velasco ha collaborato spesso come relatore a seminari sulla gestione dei gruppi di lavoro). Quando c’è un problema, tutti sanno cosa dovrebbero fare gli altri. Tutti sanno, o credono di sapere cosa fanno gli altri, sono pronti a discutere il carico di lavoro degli altri, che è sempre inferiore al proprio (è scontato, anche se non si è competenti sul lavoro di cui si parla). E in questo modo i commerciali sanno cosa dovrebbero fare gli amministrativi o sicuramente dove è che sbagliano e viceversa; gli amministrativi sono scandalizzati da come è organizzato male il magazzino o dalla leggerezza dei venditori nelle trattative. I venditori concludono contratti e considerano un lavoro inutile tutto quello che, invece, può mettere al riparo da perdite non previste.

Gli esempi potrebbero essere tanti e mi fermo qui.

Qualche volta qualcuno sottolinea cosa intende fare per migliorare il proprio lavoro, chiedendo le risorse che gli servono ed assumendosi la responsabilità di fare il possibile, anche se le circostanze sono difficili, anche se gli altri fanno quello che possono e non sempre sono all’altezza, nella convinzione di dover dare tutto e solo quello che dipende da lui.

Il risultato è che questo qualcuno vive più sereno al lavoro e i suoi risultati sono migliori.