Finalmente cominciano i lavori di demolizione della vecchia casa e il nostro progetto, tanto desiderato, può diventare realtà. Vedere la casa demolita e questo grande spazio vuoto, confesso che mi spaventa un po'.
Mi metto nei panni dei miei clienti quando mi chiedono con apprensione: "Verrà bene?". Cerchiamo sempre di presentare dei render o degli schizzi che mostrino come sarà il progetto. A volte è frutto della nostra creatività, altre volte è il compromesso della volontà e della visione nostra e dei nostri clienti con una moltitudine di vincoli.
Quello che cerchiamo di fare sempre è rispettare i desideri del cliente, della sua idea di casa e delle sue esigenze.
Adesso, per la prima volta, il lavoro l'abbiamo fatto su di noi; ci siamo chiesti cosa potesse servirci ora e nel tempo. Alcune parti le abbiamo pensate modificabili, sulla base delle esigenze che la vita ci porterà. Perché la casa è un progetto di vita.
Così comincia il progetto. Si tracciano linee su quel foglio di carta, come sulla tela di un quadro. Ci sono solo i confini del lotto, che ci impongono di lavorare su quello spazio, in quel luogo, e c'è la sagoma della casa vecchia, di quella casa che abbiamo abitato per più di cinque anni, a cui ci siamo affezionati e che oggi vediamo scomparire in un paio d'ore sotto i colpi della ruspa. Ci siamo fermati spesso a meditare su quello spazio, sul nostro pezzetto di terra così sfaccettato e complicato, con quella parte di casa all'angolo della via così terribilmente spigolosa, che volevamo "addolcire".
Fare, disfare e rifare ancora, poi arriva l'idea che mette a terra il sogno, che lo rende concreto.
In alcune parti volevamo fare qualcosa di diverso da ciò che verrà effettivamente realizzato, ma ci sono i vincoli edilizi, il budget, ..., e bisogna accontentarsi del meglio possibile. Del resto, la creatività vera è saper ottenere il massimo nonostante i vincoli e le risorse limitate. Il risultato è un progetto all'avanguardia, fortemente innovativo, piacevole e "green", per dirla con un termine di moda.
L'innovazione è a tutto tondo: innanzitutto il materiale è il legno, vivo, creato dalla terra, lavorato da mani sapienti per renderlo i nostri muri, i nostri solai, il nostro tetto. La casa deve essere viva, trasmettere gioia di vivere, calore e sicurezza. La parete in MHM è proprio questo: un muro massivo senza colle che garantisce, grazie alle sue prestazioni di isolamento termico e acustico, un altissimo confort abitativo. Il tetto verde (tetto giardino) continua l'idea di casa viva, contribuendo al benessere climatico interno ed esterno.
I muratori stanno ancora lavorando alle fondazioni. Il progetto è complesso: ci dobbiamo alzare molto di quota e l'edificio in pianta è piuttosto particolare, con angoli acuti non facili da armare. Ci siamo affidati a maestranze di prim'ordine e il lavoro procede correttamente. Vedere che tutte le misure tornano come da progetto è sempre una soddisfazione!
Tra qualche settimana arriverà in cantiere la squadra che monterà la struttura in legno e finalmente entreremo all'interno di quei muri che tanto abbiamo disegnato sulla carta. Per il momento mi diverto a passeggiare tra i cordoli su cui si appoggeranno le pareti, immaginando di entrare ora in soggiorno, ora in cucina, ora nello studio.
È arrivata in cantiere la squadra che monta la struttura in legno e arrivano i camion che scaricano le pareti di legno e gli elementi strutturali. Il lavoro minuzioso ed estenuante in fase di progettazione dà ora i suoi frutti: tutto all’improvviso si svolge velocemente; è passata una sola settimana e la casa piccola è già tutta assemblata.
Si delineano i prospetti e i volumi: il risultato ci piace molto e visualizziamo, con la fantasia, come sarà vivere questi ambienti. La grande finestra che dà sul viale Matteucci e che crea un doppio volume all’interno, nella zona dove ci sarà la scala in arredo, ci rende soddisfatti del lavoro svolto.
Passiamo in cantiere di sera, al tramonto, e sostiamo in questa stanza, ammirando il solaio in PHE, che rimarrà a vista, mentre gustiamo il piacevolissimo profumo del legno.
Il lavoro prosegue veloce in questo mese caldo e vediamo crescere rapidamente il fabbricato. Nell'abitazione principale abbiamo anche alcune travi in acciaio che lasceremo a vista. Le pareti del piano terra sono tutte montate e si procede col solaio e con le pareti del piano primo.
Siamo soddisfatti del grande soggiorno, che è concretamente come lo avevamo immaginato, progettato come open-space sulla cucina.
A dividere la zona pranzo dal salotto ci sarà una scala in arredo in acciaio e legno che sbarcherà al primo piano su una porzione di pavimento in vetro, pensata per portare luce dal lucernario posto in copertura fino al piano terra.
Saliamo al piano primo, sul grande terrazzo, dove apprezziamo la vista sul verde del parco, sulla darsena, sulle case del centro.
Dal balcone della seconda camera si vede il porto canale e la biblioteca: l'anno prossimo potremo vedere da qui la cuccagna!
Settembre è il mese che dedichiamo alle impermeabilizzazioni, alle lavorazioni sul tetto e alla definizione di tutte le tracce e passaggi per gli impianti.
Le pareti sono già arrivate in cantiere con le tracce fatte in macchina, secondo la nostra progettazione, ma è molto facile fare eventuali nuove tracce anche in cantiere.
Come progettisti, consigliamo sempre ai nostri clienti di definire il più possibile le cose in fase progettuale e non rimandare le scelte alle fasi di cantiere, ma non è sempre facile: c’è sempre qualche modifica dell’ultimo minuto e, per casa nostra, nella veste non solo di progettisti, ma anche di clienti, anche noi abbiamo fatto qualche modifica. Tranquilli, se ci chiederete delle modifiche all’ultimo, vi capiremo!!! Piccole, però, giusto qualche presa di corrente in più!
Si comincia con gli impianti: idraulico ed elettrico.
Il sistema di riscaldamento e di raffrescamento è ad aria, con bocchette di mandata a pavimento e bocchette di ripresa a soffitto. Per lasciare a vista il soffitto in legno naturale, abbiamo scelto di far scorrere i tubi per lo più a pavimento.
Ottobre è anche il mese dedicato alla sistemazione del tetto; in entrambi i fabbricati il tetto è diviso in due parti: una dedicata al fotovoltaico e una “verde”.
Nel tetto giardino (tetto verde di tipo estensivo), dopo aver steso il substrato, mettiamo le piantine di sedum, che creeranno un bel tappeto variegato.
Dal lato fotovoltaico, i pannelli sono zavorrati e opportunamente inclinati per avere la miglior resa. Sotto viene steso un substrato di lapillo vulcanico rosso, che crea un bel contrasto, con il bianco della ghiaia messa lungo il perimetro e il verde delle piante: sarà bello quando le piante cresceranno.
Finalmente, la casa appare senza ponteggio con i colori che abbiamo scelto. Il colore dominante è il verde, per creare un filo di comunicazione con la storia di questa casa. Infatti la vecchia casa, per tutti noi, era la "Casa Verde" e non certo per le qualità "green", ma per il caratteristico colore. Poi alcune parti sono beige, colore che ci sembra di ottimo impatto.
Tutte le tubazioni degli impianti sono state stese e possiamo gettare i sottofondi e i massetti, così manca solo il pavimento.
In questo mese terminiamo i massetti e cominciamo a montare gli infissi, che portano ulteriormente carattere alla costruzione e siamo soddisfatti della scelta del colore.
Inoltre, siamo relatori di un evento riservato agli iscritti all'Ordine degli Architetti e al Collegio dei Geometri della provincia di Forlì-Cesena. L'evento, patrocinato da ANAB, si svolge a casa nostra o, per meglio dire, nel nostro cantiere, che è stato scelto per l'alto livello di innovazione e di tecnologia per l'efficientamento energetico. I partecipanti sono numerosi e la mattinata scorre in modo molto proficuo. Tutto molto bello e finisce con un brindisi.
A gennaio terminiamo l'installazione degli infissi (finalmente la casa è chiusa!) e ci occupiamo delle parti in cartongesso. A febbraio cominciamo con il lavoro di pavimenti e rivestimenti, che si prolunga nel mese di marzo. Il pavimento è un gres porcellanato effetto legno uguale in tutti gli ambenti della casa, sia interni sia esterni; in questo modo vogliamo ottenere una continuità nella fruizione degli ambienti, in modo tale che anche le parti esterne facciano parte del vissuto della casa. In marzo procediamo con impermeabilizzazioni e impianti, posizionando le macchine nei vani tecnici.
In questo mese lavoriamo su più piani, cercando, fra molte difficoltà, di coordinare nel miglior modo possibile i vari interventi: all'esterno con le fognature, i rinterri, le sistemazioni in giardino e ai confini; all'interno con i rivestimenti dei bagni e della lavanderia, le tinteggiature (in parte), gli arredi (si cominciano a montare le cucine), mentre proseguono anche i lavori sull'impianto elettrico e fotovoltaico e tutto quello che si può portare avanti.
Le scelte sulle finiture richiedono molto tempo e molta attenzione, sia sotto il profilo della scelta dei materiali, per conciliare estetica ed economia, sia sotto il profilo dell'installazione, che richiede il superamento di qualche difficoltà e la soluzione di problemi, data l'articolazione degli ambienti.